Induratio Penis Plastica

Cos’è la induratio penis plastica

cosa è la induratio penis plastica

La Induratio Penis Plastica (IPP), detta anche malattia di La Peyronie, dal chirurgo francese che l’ha scoperta nel 1743, è caratterizzata da una fibrosi localizzata della Tunica Albuginea del pene ovvero della guaina che riveste i corpi cavernosi.
Nella malattia stabilizzata si forma una placca calcifica, nella parte interessata, che porta ad una curvatura del pene più o meno importante. Le cause sono sconosciute. Si ipotizzano quali agenti responsabili microtraumi che si possono verificare durante i rapporti sessuali o traumi di altra natura in generale, sebbene sia necessario un terreno predisponente alla malattia, che sembrerebbe pertanto rientrare nell’ambito delle infiammazioni coinvolgenti il sistema immunitario. La IPP si sviluppa spesso in maniera subdola e colpisce circa il 7% della popolazione maschile manifestandosi in ogni età, anche se la prevalenza è maggiore tra i 55 e i 65 anni. Alcuni gruppi di pazienti, quali ad esempio i diabetici il cui sistema immunitario si presenta alterato, sviluppano più facilmente la malattia.

Sintomi induration penis plastica

La Induratio penis plastica si manifesta con la presenza di noduli fibrocalcifici del pene con deformità, curvatura e retrazione dello stesso. Nelle fasi iniziali della malattia è presente anche dolore, soprattutto in erezione. Inoltre, può associarsi un deficit dell’erezione di grado più o meno severo. La presenza di uno o più di questi sintomi è strettamente legata alle dimensioni, forma e posizione della placca cicatriziale. Pazienti con placche estese ma posizionate all’estremità del pene possono non comportare alcun sintomo, al contrario placche anche di modesta dimensione se posizionate al centro del pene, possono determinare una sintomatologia importante. La maggior parte dei pazienti affetti da malattia di La Peyronie sviluppano nel tempo disturbi ansioso-depressivi con un importante impatto sulla vita di relazione e sulla qualità di vita in generale. Malgrado la severità della malattia ed i suoi effetti negativi, tutti i casi affetti da Induratio penis sono curabili, con la possibilità di recuperare una normale sessualità.

Diagnosi della induratio penis plastica

Come procedere per diagnosticare la IPP.

La Visita

Nel corso della visita un ruolo importante lo riveste la valutazione della funzione erettile mediante test con PGE1 intracavernosa.

I Test

Attraverso l’iniezione di questo farmaco è possibile verificare le alterazioni della circolazione del pene, diagnosticare un deficit erettile e soprattutto valutare il tipo e l’entità della deformità dell’organo interessato dalla malattia. L’obiettivo è quello di stabilire la migliore terapia possibile.

Indagini strumentali

Ecodoppler dinamico

L’ecodoppler dinamico del pene rappresenta un’indagine di secondo livello laddove alla grave deformità di associ un deficit erettile.

Risonanza magnetica

E’ un esame strumentale  di terzo livello da riservarsi nei casi precedentemente trattati chirurgicamente con esito negativo o nei casi dubbi di diagnosi differenziale  con tumori primitivi e/o secondari del pene.

Terapia Medica induratio penis plastica

La terapia medica della malattia, che si ribadisce di origine sconosciuta, prevede pertanto diverse opzioni sia farmacologiche orali che farmaco fisiche. Tali soluzioni di terapia potrebbero avere un ruolo nella fase acuta, con finalità di stabilizzazione della malattia. Quando la patologia  determina la comparsa dei seguenti sintomi: incurvamento o deformazione significativa dell’asta con limitazione parziale o totale all’attività penetrativa o deficit erettivo, è indicata la terapia chirurgica.

Terapia Orale induratio penis plastica

Si utilizzano farmaci quali: integratori, complessi vitaminici e derivati di estratti vegetali. Purtroppo nessuna di queste modalità terapeutiche si è dimostrata efficace nel ridurre la curvatura del pene e le dimensioni della placca. Possono essere utili nella gestione del dolore e nel rallentare il decorso della malattia.

Terapia Iniettiva induratio penis plastica

Nel tempo sono stati proposti numerosi farmaci per infiltrazione quali cortisone, pentossifillina etc.. senza alcun beneficio. Attualmente l’unico trattamento farmacologico approvato per l’Induratio è lo “xiapex“, ovvero una collagenasi clostridium istioliticum che sembrerebbe avere un impatto significativo sulle placche della malattia con una riduzione della curvatura. Il farmaco agisce provocando una scissione enzimatica della placca. Pazienti non idonei a questo trattamento sono coloro che presentano le seguenti caratteristiche:

  • ipersensibilità al principio attivo
  • disfunzione erettile medio severa
  • curvatura superiore a 45°
  • curvatura ventrale (verso il basso)
  • placca calcifica estesa con retrazione

La terapia ha un costo elevato e i risultati sono ancora in via di osservazione.

Terapie Fisico-meccaniche

Vacum Device

Consiste nell’utilizzo di un device che mediante un’aspirazione determina un allungamento del pene. Viene associata anche una terapia con farmaci vaso attivi per aumentare la circolazione sanguigna e favorire una ossigenazione dei corpi cavernosi.

ESWL

Consiste nell’utilizzo di macchinari generanti “onde d’urto”, in associazione con farmaci vaso attivi, con lo scopo di indurre una rigenerazione del tessuto erettile.

Terapia Chirurgica

Il trattamento chirurgico della malattia di La Peyronie deve attuarsi a malattia  apparentemente stabilizzata in assenza di sintomatologia dolorosa   prevedendo  la correzione del recurvatum e il ripristino della funzione sessuale e si avvale sostanzialmente di tre modalità terapeutiche:  chirurgia di accorciamento (CONTROLATERALE ALLA PLACCA) agendo su tessuto sano, chirurgia di allungamento (CHIRURGIA DI PLACCA) condotta su tessuto patologico, chirurgia protesica. Le tecniche sopraindicate possono essere applicate singolarmente o anche in associazione in relazione alla gravità della deformità ed all’eventuale disfunzione erettile associata. Gli obiettivi della terapia chirurgica sono comunque finalizzati alla correzione del recurvatum ed al ripristino dell’attività sessuale compromessa 

Chirurgia di Accorciamento

Indicazioni
Curvature inferiore ai 40 gradi in assenza di gravi deformità a clessidra o stenosanti, adeguata lunghezza pre-operatoria, conservata erezione spontanea e/o indotta farmacologicamente.

Tecnica
L’intervento prevede l’asportazione di losanghe di tessuto albugineo o il posizionamento di punti di plicatura contro-lateralmente alla placca, sede della curvatura, per consentire il raddrizzamento del pene. E’ possibile eseguire l’intervento mediante incisione circolare sotto il glande oppure attraverso altri accessi. Nel primo caso è prevista la possibilità di asportare parzialmente o totalmente la cute prepuziale (CIRCONCISIONE). 

La chirurgia di accorciamento comporta necessariamente una riduzione della lunghezza dell’asta che è correlata e proporzionale all’entità del recurvatum.  

Chirurgia di Allungamento

induratio-penis-plastica-chirurgia-allungamento

La tecnica prevede l’incisione/rimodellamento del tessuto fibrosclerotico nel punto di massima deformità. In alcuni casi selezionati è possibile effettuare l’asportazione della placca, peraltro con un rischio accentuato di disfunzione erettile. Lo scopo dell’intervento è raddrizzare il pene così da permettere la penetrazione agevole dell’asta. Tuttavia l’intervento non potrà mai restituire la lunghezza del pene presente prima dello sviluppo della malattia che si ribadisce essere retraente su tutta l’albuginea.  

Indicazioni
Recurvatum > 40°, presenza di deformità complesse ed erezione perfettamente conservata. La tecnica prevede l’innesto di materiali autologhi (graft) o eterologhi (patch) nella sede del tessuto albugineo rimodellato. L’innesto serve a ricoprire il tessuto cavernoso sottostante al  difetto di rivestimento che si produce sulla tonaca albuginea in relazione all’incisione di rimodellamento. I materiali eterologhi di possibile impiego sono di origine animale mentre, quelli autologhi sono rappresentati dalla mucosa buccale prelevata alla guancia e dalla vena safena prelevata in regione femorale o alla coscia. La molteplicità delle soluzioni adottate sta ad indicare come non esista  un materiale ideale per questo tipo di intervento. 

Tecnica
Prevede un’incisione circolare sotto il glande e/o incisioni accessorie lungo lo scroto per meglio esporre la sede di malattia ove si andrà ad inserire il materiale di sostituzione, dopo accurato isolamento del fascio vascolo nervoso dorsale del pene, cioè di quell’insieme di vasi e nervi destinati al trofismo vascolare e nervoso del glande. 

Chirurgia Protesica

Indicazioni

Deficit erettivo completo/parziale e deformità dell’asta. Laddove presente una grave deformità è possibile associare all’impianto protesico una chirurgia di placca. 

Tecnica


La tecnica prevede l’inserimento all’interno dei corpi cavernosi  di protesi idrauliche oppure di protesi soffici. Le protesi idrauliche sono costituite da due cilindri posti nei corpi cavernosi e connessi ad un serbatoio collocato  vicino alla vescica e ad una pompa collocata nello scroto. Diversamente dalle protesi idrauliche che prevedono un’attivazione da parte del paziente, le protesi soffici  conferiscono al pene uno stato permanente di debole tumescenza con asta allungata per la quale è sufficiente un minimo afflusso ematico nel tessuto erettile per  ottenere una piena erezione. Le protesi soffici impediscono altresì un accorciamento dell’asta nel periodo postoperatorio Le variazioni in lunghezza dell’asta a riposo ed in  erezione sono in tal caso modestissime.